Il concetto di ruolo 

Come abbiamo potuto costatare dal brano appena letto,il termine ruolo in sociologia designa il complesso di regole di comportamento e di aspettative legate alla posizione che un individuo occupa in una rete di relazioni sociali. Tutti ci troviamo ad assumere ruoli diversi a seconda delle fasi e delle situazioni in cui si svolge la nostra esistenza: ruoli che spesso si sommano e si sovrappongono, e talvolta entrano in conflitto.

Il termine ruolo deriva dal latino rotulus, ovvero il rotolo sul quale l’attore leggeva in scena la sua parte: da qui deriva,infatti, la metafora del mondo come teatro e degli uomini come attori che recitano una parte loro assegnata dalla società. Ognuno di noi, infatti, in quanto parte integrante della collettività, è inserito in un insieme di relazioni sociali, occupando una data posizione, o meglio un complesso di posizioni, poiché i sistemi che formano la struttura sociale sono molteplici: la famiglia, la scuola,la professione e così via.

Inoltre possedere un determinato status significa avere dei diritti e dei doveri abbastanza precisi nei confronti di chi occupa posizioni simili alla nostra o diverse, e svolgere una funzione sociale. Se lo status è la posizione che una persona occupa nella società, il ruolo è l’insieme dei comportamenti che la società si attende da un soggetto che occupa quella posizione. Il ruolo deve risultare, cioè, coerente con lo status corrispondente: uno studente,ovvero un ruolo a me molto familiare,che non va a scuola e non studia non svolge un ruolo compatibile con il suo status di studente; allo stesso modo, un padre che non dedica alcun tempo ai figli non svolge il suo ruolo di padre.

Non sempre,però,la percezione soggettiva del proprio ruolo coincide con le aspettative della società. Uno studente può credere che il suo ruolo consista nello stare tranquillo e nel cercare di non importunare gli insegnanti e comportarsi di conseguenza, anche se non è esattamente questo che la società si attende da uno studente. A questo proposito, alcuni studiosi hanno introdotto un’interessante distinzione tra il ruolo prescritto, che corrisponde a ciò che la società si attende da chi occupa una determinata posizione, il ruolo soggettivo, che corrisponde a ciò che un individuo ritiene più consono al proprio status, e il ruolo svolto, che consiste nell’insieme dei comportamenti effettivamente messi in atto da chi occupa una posizione sociale. Questi tre aspetti del ruolo possono coincidere o anche non coincidere come nel caso dello studente.

 La molteplicità di status e di ruoli che gli individui si trovano a ricoprire, soprattutto nelle società complesse, può produrre particolari situazioni di conflitto quando il comportamento consono ad un ruolo contrasta con quello previsto da un altro ruolo, che pure è svolto dalla stessa persona. Uno studente oramai maggiorenne può sperimentare tale conflitto quando durante un’udienza con l’insegnante è chiamato a dare delle spiegazioni valide per un propio comportamento sbagliato.

È bene ricordare però, come ha messo in luce il sociologo canadese Erving Goffman,non vi è quasi mai un'identificazione totale tra l'individuo e i ruoli che esso svolge.  Pur conformandoci alle regole di comportamento associate ai vari ruoli, possiamo 'prendere le distanze' da essi con strategie che sottolineano come tali ruoli non coincidano pienamente con la nostra identità personale: per esempio, lo studente può prendere le distanze dal suo ruolo.

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