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Visualizzazione dei post da dicembre, 2020
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  Pedagogia Moderna in Italia e Positivismo In Italia nei decenni di metà ottocento, con la formazione dell'Italia unita il paese arriva a fare i conti con svariate difficoltà come ad esempio la diffusa ignoranza e l'analfabetismo che portavano a concepire la scuola come un obbligo analogo al servizio militare. La diffidenza nei confronti della scuola era presente anche nella classe dirigente che temeva che l'alfabetizzazione di massa potesse portare a squilibri sociali. Fatta l'Italia, andavano fatti gli Italiani. Giuseppe Mazzini Mazzini riteneva che il rinnovamento politico dell'Italia fosse una questione di prima importanza soprattutto nell'educazione. Nel 1805 fondò la Giovine Italia e in seguito la Giovine Europa; scopo della prima era quello di creare una generazione di patrioti non solo cospiratori ma promotori di nuovi sentimenti nazionalisti. Intorno al 1840 si trasferisce in Inghilterra dove gestisce iniziative di sensibilizzazione ai problemi dell
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  I CONSUMI DELLA SOCIETA' POSTMODERNA: IL CONSUMISMO  Nella società postmoderna, il consumo è un'attività che sta acquisendo una sempre maggiore portata.       Il consumo può essere inteso, sia dal punto di vista economico che sociologico: l'acquisto di un bene o un servizio nel primo caso, oppure l'uso di quel bene o servizio nel secondo caso. Dopo la seconda guerra mondiale, la capacità di consumo dei beni venne estesa a strati sempre più ampi della popolazione, chiamati ad assorbire, con i loro acquisti, i prodotti realizzati da industrie desiderose di vendere. Il consumo, è dunque un ingranaggio senza il quale l'organo del capitalismo non funzionerebbe. Si può infatti descrivere il sistema industriale come un processo a spirale, che gli studiosi chiamano sviluppo o crescita dell'economia: le industrie producono beni che devono essere venduti e consumati, affinché ci sia bisogno di produrre altri beni, per sostituire quali consumati in modo tale da mantenere
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  LE RELAZIONI DI GENERE NELLA SOCIETA' POSTMODERNA Nella società odierna, i ruoli di genere nel contesto familiare, stanno perdendo di rigidità e quindi portando alla necessità di autodeterminarsi. Ciò può causare spesso molti disagi all'interno di alcune coppie, mentre in altre unicamente un cambiamento di stile di vita. In generale però, si può dire che si ha una più ampia condivisione famigliare delle scelte e delle responsabilità, che passano attraverso la discussione e la condivisione delle opinioni personali. L'origine di questo fenomeno è dovuta al dibattito, insorto nel 1960, sulla parità tea uomo e donna. In particolare furono le donne che posero sotto riflessione il loro ruolo e tentarono di creare un equilibrio tra i due sessi; furono fatti istituiti nuovi spasi nell'ambito del diritto e del lavoro. Ad oggi, questa lotta è portata avanti non solo in Europa, ma anche nei Paesi in via di sviluppo, all'interno die quali il divario è ancora più profondo. Com
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LA PEDAGOGIA DI FRIEDRICH FRÖBEL Friedrich Fröbel , nato il 21 aprile 1782 in Germania, è stato un pedagogo tedesco, colui che ha teorizzato il concetto di “ kindergarten ” o “scuola materna”.  L'EDUCAZIONE NATURALE Secondo Fröbel, lo scopo dell'educazione, come afferma nella sua opera  L'educazione dell'uomo , è la conoscenza della natura nel suo aspetto che coincide con l'essere umano e accompagnare l'autorganizzazione personale: l'intera natura sarebbe guidata da un'anima, ovvero una forma di intelligenza immanente, che regola sia la forma, che l'evoluzione delle cose. Per questo egli rifiuta la teoria della tabula rasa, e tramite una metafora naturalistica rousseuniana, afferma che l'apprendimento è fattibile se vengono seguite le esigenze individuali e naturali del fanciullo. Sono queste le premesse sulle quali egli basa la sua proposta di educazione infantile nei termini di un giardino: egli fona a questo proposito i Kindergarten, come alte
  LE PRIME SCUOLE INFANTILI Le prime iniziative dirette specificatamente all'infanzia furono avviate in Inghilterra e in Francia. Nel 1816 l'industriale e filantropo  Robert Owen , in Scozia, aprì una classe per i bambini più piccoli, nella quale venivano insegnate geografia, storia naturale, intervallate da danze e canti. Sul suo esempio, la stessa iniziativa fu intrapresa a Londra, nei cosiddetti  Westmister free day infant asylums.  Le scuole disponevano di un cortile per gli esercizi fisici, ai bambini più pisoli era insegnato l'alfabeto in forma di gioco, e i più grandi imparavano la matematica e lo scrivere cantando. Il programma di queste scuole fu poi stilato da un organizzatore:  Samuel Wilderspin.  Nello stesso periodo, queste iniziative furono intraprese anche in Francia con Madame de Pastoret e Jean-Marie Cochin. A questa seguirono molti paesi europei.  Anche in Italia, sorse questa iniziativa a partire dagli anni 20, da parte di alcuni esponenti della nobiltà p
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  IL FENOMENO IN ITALIA Il principale artefice della pedagogia infantile in Italia fu  Ferrante Aporti . Egli infatti poneva molta attenzione nella formazione precoce dei bambini piccoli. Secondo la sua opinione, le difficoltà riscontrate nelle classi prime delle scuole elementari erano date da una cattiva formazione precedente e dalle cattive informazioni raccolte in famiglia, oltre che dal ambiente malsano delle aule stesse. Dunque, egli proponeva  un'anticipazione della scuola elementare, destinata ai bambini dai due anni e mezzo, fino ai sei.  Il programma di questi potenziali istituti, proponeva una buona assistenza materiale ai fanciulli, ma sopratutto mirava alla loro formazione morale, fisica ed intellettuale. Per molti versi, il programma di Aporti appariva molto simile a quello di Welderspin, sopratutto nella concezione della religione come base dell'educazione morale,  la valorizzazione dello spirito imitativo di figure esemplari e l'importanza dell'esercizio