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Visualizzazione dei post da aprile, 2021
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  LA STORIA DEL WELFERE STATE Le prime leggi sulla previdenza e assistenza pubblica furono promulgate in Germania, tra il 1883 e il 1889 da  Otto Bismark , il capo del governo. Con queste egli istituì delle assicurazioni sociali obbligatorie: delle somme di denaro che i lavoratori e gli imprenditori dovevano periodicamente versare allo stato, i caso si verificassero infortuni o casi di disoccupazione. Questo permise di avvicinare lo Stato alle persone che lo componevano.  Solo dopo la fine della seconda guerra mondiale, questo ragionamento si estese anche in altri ambiti: vi fu l'introduzione , da parte dello Stato, di prestazioni a stampo universalistico, cioè rivolta a tutta la popolazione. Ciò avvenne per la prima volta in Inghilterra, paese a cui si associa tradizionalmente la nascita del Welfere State, con la pubblicazione de l Rapporto Beveridge  (1942),   da parte dell'omonimo economista. Questo rapporto trovò attuazione concreta a partire dal 1948, con la creazione del
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  LA CRISI DEL WELFERE  Nonostante i grandissimi benefici che può portare lo stato sociale, esso ha anche dei difetti, che iniziarono a palesarsi durante gli anni '80 e '90. Le ragioni della sua crisi riguardarono problemi finanziari, di organizzazione e di legittimità; infatti, una società non può avere sempre le risorse necessarie per garantire ai suoi membri una protezione sociale complessiva, soprattutto se è molto complessa. Infatti, una società molto estesa tende alla burocratizzazione per forza di cosa, questo però non fa altro che aumentare le esse dello Stato sociale. In seguito alla diffusione della consapevolezza di queste problematiche, si è diffusa la consapevolezza dei limiti del welfare e per questo si sta dimostrando sempre più difficile dimostrarne la legittimità. DOMANDE PAGINA 398 1. il welfare sembrava la soluzione alle problematiche legare all'industrializzazione perché in grado di eliminare le differenze sociali. 2. Le ragioni della sua crisi riguardar
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LA NUOVA TIPOLOGIA DI WELFERE STATE   Le problematiche di cui si è appena parlato portarono le società Occidentali a dover riorganizzare l'organizzazione dello Stato sociale: in particolare, nel 2008, venne rinnovato il sistema economico finanziario della distribuzione dei beni, per coinvolgere più ambiti.  Se prima, nel momento di un infortunio il welfare interveniva con un indennizzo, in modo riparatorio, oggi viene richiesto l'autonomizzazione della persona, ovvero che impari da sola a ovviare ai suoi problemi (ed essa viene messa nelle condizioni per farlo). Questo fenomeno viene detto welfare attivo. Questo risulta molto innovativo, come ha fatto notare il premio nobel per l'economia Sen, poiché da una nuova definizione alla povertà, ovvero la mancanza di mezzi di per ottenere il riscatto sociale; pertanto offre delle potenziali nuove soluzioni ad essa. E' bene osservare però, che queste tecniche sono strettamente collegata alla volontà individuale, dunque non hann
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LE POLITICHE SOCIALI: L'ASSISTENZA SOCIALE  Uno dei modi concreti con i quali agisce il welfare state è la previdenza sociale, ovvero l'emanazione di misure riparatorie in caso di infortunio o situazioni, e di prevenzione nei confronti delle stesse. La più nota forma di previdenza sociale è la pensione, che fu introdotta abbastanza di recente.  Nei vari regimi, l'accesso alla provvidenza è regolato in maniere differenti: un esempio può essere l'autofinanziamento da parte del lavoratore, versando periodicamente una quota allo Stato; oppure può accadere che il versamento di tale quota sia affidato alle assicurazioni.  In alcuni stati, questi provvedimenti riguardano anche cittadini che si ritrovano in situazioni di povertà, di emigrazione o di devianza, ovvero tutte quelle persone che si trovano in una situazione di svantaggio nel condurre la loro vita. Parallelamente possono occuparsi di ovviare a situazioni che potrebbero mettere in grave pericolo l'ordine pubblico,
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  LA PEDAGOGIA DI MARIA MONTESSORI  Maria Montessori (1870-1952) fu una delle pedagogiste più influente della modernità. Ella fondò diverse scuole, come La Casa dei bambini, di cui raccontò nei suoi vari saggi. In questi luoghi venne creato un ambiente a misura del bambino e l'insegnate non aveva un compito direttivo, ma di consiglio. Anche il materiale didattico era particolare: gli oggetti servivano per sviluppare le capacità logiche e creative individuali; parallelamente alla scoperta singola dei vari materiali, venivano proposte attività individuali.  Tra gli anni Venti e Quaranta, la Montessori andò a rielaborare alcune parti della sua opera per incrementarle con le nuove scoperte psicoanalitiche: condivideva con Freud l'ipotesi dell'importanza del subconsci. Ella, nel suo saggio  La mente del bambino. Mente assorbente,  definisce la mente del bambino come in continua evoluzione e capace di assorbire nozioni anche a livello inconscio, attraverso l'esperienza dirett
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  DEWEY: ESPERIENZA ED EDUCAZIONE Nel volume, Dewey  Esperienza ed educazione ripensa la funzione della logica come teoria dell’indagine, che viene richiamata al centro della pedagogia progressiva. Essa deve essere valorizzata nell'aspetto cognitivo.   Dal rapporto tra continuità e interazione emerge il significato educativo di una esperienza. Si deve esercitare un controllo sociale attraverso il lavoro e la vita di comunità, in modo che venga potenziata l’esperienza nella scuola e portata a compimento nel suo valore collettivo.  L’esperienza si fa criterio guida dell’educazione affrontata col metodo dell’indagine come curricolo organizzato secondo un modello di pedagogia progressiva. Un punto che l'autore tocca all'interno dell'opera è quale differenza ci sia tra una persona selvaggia e civilizzata: secondo l'autore la differenza sta nel fatto che una persona civilizzata è in grado di comprendere il suo passato  di trarre degli insegnamenti da esso. Infatti, noi vi
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  GIOVANNI GENITLE: VITA Giovanni Gentile nasce a Castelvetrano, in provincia di Trapani, il 29 maggio 1875. Studente estremamente capace, dopo il liceo riesce ad entrare alla Scuola normale superiore di Pisa, dove ha i primi contatti con il pensiero hegeliano e con Benedetto Croce, con cui nasce un’amicizia duratura.   La laurea conseguita nel 1897 segna l’inizio di una brillante carriera universitaria che lo porta a ricoprire il ruolo di docente di Filosofia in diverse importanti università italiane. L’inizio del nuovo secolo segna un periodo di grande impegno e grandi realizzazioni per Gentile, che comincia ad imporsi come intellettuale di rilievo nel panorama italiano anche attraverso la collaborazione con l’amico Benedetto Croce, insieme al quale dà vita alla rivista La Critica, in cui si occupa di storia della filosofia. Gli anni ’10 segnano un periodo di svolta nella vita del filosofo: la pubblicazione di L’atto del pensiero come atto puro (1912) e de La teoria generale dello Sp
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COSA SIGNIFICA COMUNICARE? Per vivere in una comunità siamo costretti a comunicare; però, anche se è un'azione che compiamo giornalmente, spesso dimentichiamo quanto complessa sia realmente. Infatti, comunicare significa mettere in comune con gli altri rappresentazioni mentali, che hanno un determinato significato.  Per rendere la comunicazione ottimale, è necessario creare delle condizioni di base. La prima conduzione è che esista un canale, ovvero che ci siano almeno due persone; la seconda condizione è che i significati vengano messi in comune, ovvero che esista un messaggio; la terza condizione è che i soggetti di possano comprendere l'un l'altro, ovvero che esista un codice comune, un linguaggio condiviso; la quarta condizione è l'esistenza della volontà di comunicare. Questo  schema  ricalca quello del famoso linguista russo  Roman Jakobson . DOMANDE PAGINA 428 1.  comunicare significa mettere in comune con gli altri rappresentazioni mentali, che hanno un determin
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  IL LINGUAGGIO Abbiamo parlato dell'importanza di n codice comune di comunicazione; un esempio concreto potrebbe essere la lingua parlata, o più in generale il linguaggio: il linguaggio è la capacità generale dell'uomo di esprimersi attraverso gesti  e segni fonetici, in modo tale da tramettere ai propri simili significati anche molto complessi. Esso è l'applicazione concreta di un codice, con lo scopo di comunicare. Nonostante questo, il linguaggio non è mai un carattere naturale dell'essere umano, ma una convenzione sociale, ovvero l'istituzionalizzazione di norme sociali: deve essere appreso e non è innato. Come aveva espresso Emile Durkheim, il linguaggio è una tipica istituzione sociale, e per questo appare esterna e coercitiva rispetto alla volontà e ai desideri umani.  DIVERSI TIPI DI COMUNICAZIONE: LA COMUNICAZIONE NON VERBALE Oltre alla comunicazione verbale, esiste anche la comunicazione non verbale, che non permette però di raggiungere lo stesso grado di
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  I PRIMI MEZZI DI COMUNICAZIONE: I GIORNALI Il primo mass media inventato fu la stampa, che passò presto dall'essere un mezzo di riproduzione di testi, ad un mezzo di trasmissione di informazioni: attraverso i giornali, che ebbero diffusione di massa dal XIX secolo. Essi avevano lo scopo di tramettere e commentare le notizie.  Un passo avanti per raggiungere un media simile ai nostri, fu importante l'invenzione del telegrafo, il primo mezzo che era in grado di trasmettere informazioni a distanza. Nonostante questo, i giornali rimasero comunque il principale mezzo di comunicazione con la massa, poiché era più economico rispetto ad altri mezzi.   IL CINEMA Il cinema nacque alla fine del 1800, ed ebbe da subito un grande successo: era infatti un mezzo di intrattenimento popolare, poiché non esigeva un resoconto dello spettatore. Molto spesso però, la sua funzione puramente intrattenitiva venne estesa: si iniziarono a diffondere film di informazione, ma anche atteggiamenti, convin